Amiamo Gesł senza misura e sacrifichiamo tutto per la sua gloria: riposo, cuore e vita

Invito alla Comunione

Il sacerdote rivolge un invito quanto mai delicato ed efficace perché ci sia da parte dei fedeli consapevolezza e gioiosa partecipazione di fede e di amore per ricevere l'Eucaristia.
È un invito, che non sembra bello mutare in una affermazione che darebbe l'impressione di escludere quelli che per vari motivi, in quel momento, non possono ricevere l'Eucaristia. Le parole del sacerdote, secondo il testo del messale, non dicono "Beati noi" ma bensì "Beati gli invitati alla Mensa del Signore.
Ecco l'Agnello di Dio, che toglie i peccati dei mondo."
Il popolo è invitato a dire con fede ed amore le parole del Centurione romano di Cafarnao, adattandole alla Comunione: "O Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa; ma dì soltanto una parola e io sarò salvato." (Lc 7, 7) L'espressione "Beati gli invitati alla cena del Signore", si presta per stimolare i fedeli alla comunione frequente, per trovare la vera beatitudine nella grazia dell'amicizia divina. Madre Maria, anche prima di essere fondatrice delle Figlie del Cuore di Gesù, si comunicava quotidianamente.
C'è una sua frase scritta il 2 agosto 1868, che indica quanto fosse importante per lei comunicarsi ogni giorno.
II 2 agosto 1868 era stata benedetta una modesta cappellina di soccorso che la famiglia Deluil-Martiny metteva a disposizione della gente vicina, data la scomodità dei sobborghi in quei tempi.
Quel giorno, Maria aveva preparato ogni cosa per la Santa Messa.
"Satana mi ha giocato un brutto tiro, scrive nel suo diario: il sacerdote ha dimenticato di consacrare l'ostia .... e così non ho potuto fare la S. Comunione nella nuova cappella e sono stata costretta ad andare in città alle dieci e mezzo per ricevere nostro Signore." 
Bisogna notare che dalla Servianne alla città, i chilometri non sono pochi, e non c'erano mezzi di trasporto come ora; inoltre c'era il dovere del digiuno da mezzanotte.
Ma per Maria Deluil-Martiny la Comunione era divenuta "L'indispensabile della sua vita".
Ecco perché più tardi, da suora, scriverà cose che indicano i frutti spirituali che provengono dalla quotidiana comunione fatta con grande amore ed impegno di vita.
"Viviamo nella nostra tomba d'amore, la Piaga del Cuore di Gesù è la Pisside dove dimora questo cuore divino.» Andate da Gesù, contemplatelo ed imitatelo.
Tutto passa, Gesù solo rimane, e ciò che abbiamo fatto e sofferto per Lui. Coraggio, il paradiso ci aspetta!"
"Noi aspettiamo il Signore finché Egli venga; e frattanto viviamo nella nostra tomba di amore, il Ciborio...".  Anche se c'è il pericolo di prolissità, vale la pena riportare anche un altro brano significativo, per gustare l'Eucaristia. "Tutti i piaceri del mondo che cosa sono mai al confronto di quell'amore soprannaturale delle anime unite in Dio e per Dio (nella Eucaristia) che fa loro incominciare quaggiù l'inno di amore e di lode, che insieme innalzeranno eternamente al loro Dio che è pure loro Padre, loro Fratello e loro Sposo? .... Pensando all'immortale concerto, alle armonie senza fine, al perfetto accordo dell'eternità nella carità, ditemi se è ancora possibile turbare quaggiù l'inizio, il preludio di una tale felicità con vani motivi di amor proprio, di interessi personali e di idee proprie, con stolti criteri, con ciechi pregiudizi? Come sono poveri ed insensati coloro che consumano la loro vita in sì meschine occupazioni!
Quanto a noi, figlie mie, che abbiamo il Cuore di Gesù come vessillo e nostro rifugio, formiamo in Lui, oceano d'amore, un solo cuore ed un'anima sola; i nostri sentimenti siano fusi e uniti in un solo sentimento: IL SUO AMORE e la sua gloria. Lasciate che vi ripeta il voto che continuamente faccio per voi e che già vi ho manifestato: Facciamo un sol cuore nel Cuore di Gesù." 
Queste parole indicano come ricevere l'Eucaristia e viverla come Pane di vita che ci unisce al Sacrificio di Gesù, per adorare il Padre e per la nostra salvezza.

La Comunione

La comunità si accosta a ricevere l'Eucaristia processionalmente, per indicare che il Pane di vita è il Pane dei nostro cammino terreno ed anche per esortare ciascuno a intraprendere il cammino interiore nella vita soprannaturale verso l'eterna beatitudine.
Quando il sacerdote offre il Pane eucaristico, sulle labbra di chi si comunica, dice: "II Corpo di Cristo".
II fedele, comunicandosi, risponde: "Amen" per indicare consapevolezza, fede e riconoscenza.
Durante la distribuzione dell'Eucaristia, si può eseguire un canto che, come dice il messale, "ha lo scopo di esprimere mediante l'accordo delle voci l'unione spirituale di coloro che si comunicano, di dimostrare la gioia del cuore e di rendere più fraterna la processione di coloro che si accostano a ricevere il Corpo di Cristo".
Per rendere più concreto il ringraziamento, oltre i canti liturgici e le parole di tanti santi innamorati della Eucaristia, ci servano anche alcuni pensieri di Madre Maria:
"Tu, o Gesù, che tutto puoi, compi in noi ciò che il tuo Cuore ha desiderato; opera tu stesso in noi ciò che ci hai domandato! Il nostro nulla sia il trionfo del tuo amore misericordioso!" "Cuore divino di Gesù, vieni e rimani nei nostri cuori, accendi in essi un amore che corrisponda, se è possibile, all'obbligo che abbiamo di amare Dio."  "Raccogliti anima cristiana! II cuore del tuo Dio è entrato in te, rimane in te; tu sei entrata in Lui e rimani in Lui! E ciò per la vita eterna!" (P. Vandeur)
"Amore, amore! Amore all'Agnello che ci ha lavati nel suo Sangue adorabile e che si è immolato per redimerci! Amore al Cuore divino che ci ha conquistato e che ha rapito i nostri cuori!"
"Se volete guarire la piaga profonda di quel Cuore sacratissimo, amate, amate!"
"O Dio nascosto, io Ti adoro!" 
La sera del 1° Venerdì di settembre 1867 mentre Maria Deluil-Martiny si trovava in preghiera nella chiesa di S. Giniez, sentì interiormente Gesù rivolgerle queste parole: "Tu non sei che una misera corteccia, sotto la quale io mi nascondo; ho sempre amato le apparenze umili che poco valgono.
Non sono conosciuto, non sono amato ... Sono un tesoro che non è apprezzato e voglio prepararmi delle anime che possano comprendermi.
Sono un torrente che vuole straripare, e del quale non si possono più trattenere le acque!
Voglio farmi delle anime che le ricevano; voglio farmi dei calici per riempirli delle acque del mio amore.
Farò prodigi e nulla varrà a trattenermi; né gli sforzi di satana, né l'indegnità delle anime. Mi farò delle anime fedeli e generose per compensarmi di quei prodigi.
Ho sete di cuori che mi comprendano, m'apprezzino e mi facciano raggiungere il fine per il quale rimango sugli altari! Sono oltraggiato e profanato, ma prima della fine del tempo voglio essere risarcito degli oltraggi che ho ricevuto.
Voglio spargere tutte le grazie che sono state rifiutate.
SAI TU CHE COSA SIA ADORARE? IO SONO IL SOLO
CHE REALMENTE ADORA. IO SONO LA SUPREMA BELLEZZA..." (Vita pag. 57)
"Vegliamo alla porta dei tabernacoli deserti e cerchiamo di essere ostie con Gesù-Ostia. Ostie, ossia apparenze sotto le quali vivrà, agirà, opererà Gesù Cristo.
Allora, essendo distrutto il cattivo io, si realizzerà in noi la parola di S. Paolo: "Non sono più io che vivo, ma Gesù Cristo vive in me." (Gal 2, 20)
"O Maria, Madre di Gesù, dammi il tuo cuore per amare Gesù, la tua umiltà per colmare di gioia il suo Cuore!.." "O dolce figlio di Maria, velato in questa Ostia consacrata, mia gioia e mio amore, tutto in me ti implora: Oh resta dentro l'anima mia, sempre, sempre!" 
I passi riportati sono numerosi, ma possono servire per arricchire la preparazione ed il ringraziamento per la comunione, oppure per le adorazioni eucaristiche; tanto semplice è la profondità che esprimono, per essere adatte a qualsiasi cultura e devozione eucaristica.

Il ringraziamento silenzioso
Il messale raccomanda con molta precisione ed opportunità di lasciare un po' di tempo al ringraziamento devoto, silenzioso e riconoscente. Alle volte è troppo breve e talora disturbato da avvisi. Ecco le parole del messale:
"Secondo l'opportunità, il sacerdote ed il popolo pregano per un po' di tempo in silenzio, oppure si può cantare un inno, un salmo, o un altro canto di lode e di ringraziamento."
Al sacerdote è suggerita una preghiera da recitare sottovoce: " II sacramento ricevuto con la bocca sia accolto con purezza nel nostro spirito, o Signore, e il dono a noi fatto nel tempo, ci sia rimedio per la vita eterna."
Madre Maria, nei suoi scritti ha un bellissimo pensiero che si collega con la festa del Natale e ci ricorda come la preziosità della S. Messa, specialmente l'aspetto della offerta della Vittima divina alla Trinità può essere rivissuto con frutto e con amore mediante una pratica da non dimenticare: LA COMUNIONE SPIRITUALE. È bene che anche nel nostro tempo, quando ci si può comunicare anche due volte al giorno, purché sia durante la Messa, questa pratica della Comunione spirituale sia tenuta preziosa ed utile, come lo era quando ci si poteva comunicare una sola volta al giorno. Ed ecco il pensiero di Madre Maria:
"In un giorno di Natale (1868) mi sono unita alle tre Sante Messe, ad ore successive: mi sono comunicata spiritualmente ed ho accolto e contemplato il dolce e piccolo Bambino dentro l'anima mia.
Non saprei esprimere tutto quello che la grazia mi ha fatto compiere: ho offerto Gesù appena nato all'adorabile Trinità, con il suo amabile sorriso, la sua prima lagrima, il suo gemito, con il battito del suo cuore e l'offerta di SE STESSO, dopo che Egli è apparso in questo mondo.
L'ho offerto così come un'ostia che racchiude tutti gli omaggi, tutti i ringraziamenti, tutte le preghiere che Dio merita, e che solo Gesù Cristo può offrire; l'ho offerto per mezzo delle mani di Maria. Ho presentato i miei doni anche a questo amabilissimo piccolo Re dei cuori, e gli ho offerto il MIO TESORO di Guardia d'onore, e cioè il Sangue e l'Acqua della Piaga del suo Cuore con le preziose lagrime di sua Madre. ..."
Come si può capire, in questo brano ci sono profonde intuizioni sulla realtà del mistero natalizio, della maternità di Maria, sulla ricchezza di contenuti della Messa, della redenzione e ci sono anche applicazioni piene d'amore per la comunione spirituale oltre che per quella eucaristica.
Viene spontaneo il senso di riconoscenza per Madre Maria, e sarebbe cosa gradita applicare tali intuizioni anche alle altre feste liturgiche, per arricchire di contenuto la nostra pietà eucaristica.
È però utile ricordare che per arrivare a queste meravigliose intuizioni è necessario abituarsi alla meditazione silenziosa della divina presenza.
Egli è l'Ospite silenzioso, e - come dice l'Imitazione di Cristo - "vicino a Te la mia bocca è senza voce e il mio silenzio Ti parla". ( Libro III. c.2, no 4)
Antifona di Comunione
Durante la distribuzione della Comunione, o dopo, viene letta un'antifona detta appunto della Comunione per dare con il testo liturgico del rito della Messa, un particolare aiuto alla mente del fedele e per renderlo efficace nel colloquio di ringraziamento a Gesù.
A questa antifona può servire il suggerimento di Madre Maria: "L'amico celeste è in me totalmente a mia disposizione; sia la mia un'unione di amore. La sua vita in me! E la mia vita in Lui." (Manoscritti)
Orazione dopo la Comunione
Quasi tutti i testi di questa orazione contengono utili esortazioni per collegare la Santa Messa, nel suo testo rituale ed ancor più nella sua intima ricchezza di contenuto di grazia, alla nostra vita di crescita spirituale, ed un augurio di poter arrivare alla patria eterna pieni di buone azioni.
Ecco alcuni suggerimenti di Madre Maria per rendere questa preghiera più ricca di utilità.
"La mia vita deve essere un abbozzo di quella che Dio prepara alle anime che Egli si sceglierà.
Un solo amore: Gesù. Un solo desiderio: piacere a Lui, e a Lui solo.
Annientarmi perché Egli viva in me.
Un solo scopo: la sua gloria, la diffusione del regno del suo Cuore. Una sola occupazione: farlo amare.
Una sola dimora: la ferita del suo Cuore nel Tabernacolo. Non mettere più limiti all'Amore. Diffidare di me e aspettare tutto da Lui!"
"O Amore; io vorrei amarti con il cuore di tutti i Serafini, ed ancora meglio, con il tuo stesso Cuore!
Io lo possiedo già questo Cuore ed è per mezzo suo che io ti amo!
lo mi dono continuamente a te, ed accetto tutto quello che tu vuoi. "
Ed ora un inno a Gesù Eucaristia, vero cantico di amore, invito per un'anima che vuole essere generosa:
"Amare è donarsi; amare è abbandonarsi interamente; amare è sacrificarsi; è legarsi a ciò che si ama; ardere, consumarsi e nulla rifiutare; amare è abbandonare ogni cosa all'amore; avere una sete ardente di veder amare ciò che si ama, che nulla costa pur di ottenerlo; amare è andare in cerca di mille vite e di mille cuori, per sacrificarli, per infiammarli e gettarli come trofeo sulla via del Diletto Vincitore!
O amore, o fuoco che bruci!
Che cosa sono mille vite da sacrificare per Te, che cosa sono mille cuori da consacrare a Te?
O Gesù, dilata il nostro cuore, aumenta la nostra capacità di amare e per questo aumenta in noi la capacità di soffrire, di sacrificarci, di umiliarci, di inabissarci nel nostro nulla, di immergerci nei tuoi dolori, per poter essere un giorno unite al tuo amore trionfante in cielo. Amiamo l'Amore!" 




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